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Monitoraggio corpi idrici sotterranei nel Lazio, accordo tra ARPA, Regione e Autorità di bacino
Il 12 dicembre 2022 l’ARPA Lazio, la Direzione Ambiente della regione Lazio e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale hanno sottoscritto un accordo di collaborazione tra pubbliche amministrazioni finalizzato alla “Implementazione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei ricadenti nel territorio della Regione Lazio, nell’ambito del Distretto dell’Appennino Centrale” che si inserisce in un più ampio contesto di interventi compreso all’interno del Piano Operativo Ambiente FSC 2014-2020.
Nell’ambito dell’accordo, l’ARPA Lazio si occuperà dell’implementazione e adeguamento della rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee e delle conseguenti attività di campionamento e analisi al termine delle quali è prevista anche la redazione di specifici elaborati tecnici comprensivi di valutazioni sullo stato chimico dei singoli corpi idrici sotterranei afferenti al distretto dell’Appennino centrale.
Le acque sotterranee costituiscono la principale fonte di alimentazione e ravvenamento dei sistemi idrici superficiali interni e un’imprescindibile riserva di approvvigionamento di acqua potabile, ma si tratta di una riserva di acqua dolce estremamente fragile e delicata. In generale, le disposizioni normative vigenti, a partire dalla Direttiva Comunitaria WFD 2000/60/CE, sono tese ad assicurare la tutela della risorsa acqua attuando, anche attraverso le pianificazioni di settore, le azioni volte a preservare e/o risanare il patrimonio idrico dall’inquinamento e, al contempo, impedirne il depauperamento in termini quantitativi. Le azioni di monitoraggio e studio dei corpi idrici sotterranei rappresentano infatti il migliore strumento dinamico per definire lo stato di qualità delle risorse idriche, le criticità che insistono su di esse e le migliori azioni atte a garantirne il risanamento.