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Progetti - Rifiuti

ERAS Lazio - Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute

La gestione di rifiuti é un processo complesso che interessa popolazioni diverse e migliaia di lavoratori. Le sostanze che si generano durante lo smaltimento possono contaminare l'ambiente e da qui la preoccupazione, soprattutto nelle popolazioni che vivono vicino agli impianti di smaltimento rifiuti, che vi possano essere conseguenze sulla salute.

La complessità dei contesti in cui gli impianti di trattamento dei rifiuti sono localizzati rende peraltro difficile la valutazione del loro reale impatto sull'inquinamento ambientale e la salute della popolazione interessata, come dimostra l'inadeguatezza delle prove scientifiche finora a disposizione.

Dalla necessità di fare chiarezza su questi due aspetti cruciali nasce il programma ERAS Lazio.

Voluto dalla Direzione regionale Energia e Rifiuti, ERAS Lazio é un programma di epidemiologia ambientale, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale in collaborazione con l'ARPA del Lazio.

Per saperne di più:

I materiali e le informazioni tecniche derivanti dal programma sono state inserite nel sito ErasLazio

Elementi di base L’atmosfera è l’involucro gassoso che circonda la Terra ed è composta prevalentemente da due elementi gassosi: l’azoto (presente per il 78% in volume) e l’ossigeno (presente per il 21% in volume). A questi due elementi principali si va ad aggiungere una lunga lista di altre specie chimiche, gassose e non, presenti in quantità inferiori o in tracce.

Le molteplici attività antropiche determinano una immissione in atmosfera di una rilevante quantità di sostanze chimiche in parte già presenti in atmosfera in quantità inferiori e in parte del tutto assenti, potenzialmente nocive all’uomo, alla flora ed alla fauna. Tali sostanze possono essere causa di inquinamento atmosferico, definito come qualunque modificazione alla normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica (aria ambiente), dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da:

  • alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria;
  • costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute umana;
  • compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell’ambiente;
  • alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici e privati.
Si pone quindi il problema di definire la qualità dell’aria ambiente di un territorio e di valutarne lo stato per poter quantificare l’eventuale situazione di rischio.

Se si considera una ben precisa località ad un certo istante temporale, si può definire qualità dell'aria la composizione che l'aria di quella località presenta, e una volta valutata la distribuzione nello spazio e nel tempo della concentrazione in aria dei diversi inquinanti e noti i limiti degli stessi, è possibile esprimere un giudizio di merito sullo stato dell’aria nei vari punti del territorio, basandosi su dati misurati o ricostruiti.

Per valutare se lo stato dell'aria, e quindi l’eventuale presenza di sostanze inquinanti, sia preoccupante oppure no è necessario:
  • Definire una scala di pericolosità delle diverse sostanze inquinanti, che deriva direttamente dal livello di aggressività che ognuno di essi possiede nei confronti della salute umana e di quella degli ecosistemi. Tra i molti modi che si possono adottare per giungere a tale scopo, il metodo operativamente più semplice è quello di definire dei limiti di concentrazione dei vari inquinanti. Per tener conto di come una specifica sostanza inquinante esplica la propria azione tossica sull'uomo e sugli ecosistemi, i limiti posti devono considerare anche i tempi di esposizione (limiti orari, giornalieri, annuali).
  • Definire la distribuzione nello spazio e nel tempo della concentrazione al suolo delle varie specie inquinanti. La tecnologia attualmente disponibile consente solo di misurare con continuità temporale la concentrazione di alcune delle sostanze inquinanti in alcuni punti ben definiti del territorio, attraverso postazioni di misura fisse, in genere organizzate in reti di monitoraggio. E' inevitabile che nel territorio di interesse (quello regionale), anche se presente una rete di monitoraggio composta da numerosi punti di misura, lo stato dell'aria venga campionato in un numero discreto e ridotto di punti e ciò comporta la necessità di integrare le misure della rete di monitoraggio con le ricostruzioni modellistiche. L’assimilazione delle misure nelle simulazioni modellistiche fa sì che tali misure vengano estese all’intero territorio in esame (spazializzazione) in maniera oggettiva, ripetibile e fisicamente coerente.
Il controllo dello stato di qualità dell’aria ha pertanto l’obiettivo di:
  • ricostruire la distribuzione spaziale e temporale della concentrazione dei vari inquinanti;
  • verificare il superamento dei vari livelli critici previsti per i vari inquinanti;
  • individuare le varie aree e/o agglomerati in cui i limiti vengono superati;
  • prevedere con congruo anticipo gli eventi futuri, valutarne la criticità e definire la loro coerenza spaziale e temporale. Questa funzione di valutazione preventiva dello stato di qualità dell’aria su tutto il territorio di interesse è inevitabilmente affidata ai modelli di previsione, ormai una realtà concreta e affidabile.

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