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Il POA Acquacentro e i corpi idrici sotterranei del Lazio: una giornata informativa

L’ARPA Lazio, in collaborazione con la Società di geologia ambientale SIGEA-APS e l'Odine dei Geologi del Lazio, ha organizzato una giornata informativo-divulgativa sul tema delle acque sotterranee del Lazio con interventi di tecnici esperti, professori universitari e rappresentanti delle amministrazioni locali.

L’incontro si terrà lunedì 26 maggio presso l’aula magna della sede operativa dell’ARPA Lazio di Roma, in via Saredo 52, e si collega alle attività svolte dall’Agenzia in relazione agli accordi tra pubbliche amministrazioni che la stessa ARPA Lazio ha sottoscritto con la Direzione regionale ambiente e con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale  nell’ambito del progetto “Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale - Interventi per il miglioramento della qualità dei corpi idrici - ACQUACENTRO” (a valere sul Piano Operativo Ambiente FSC 2014-2020 – sotto piano “Interventi per la tutela del territorio e delle acque” CUP F42G16000000001).

Nel dettaglio, l’Agenzia, che – su mandato della Regione Lazio – svolge il monitoraggio di 47 corpi idrici sotterranei attraverso una rete di 148 punti, è direttamente coinvolta nelle linee di intervento L1 e L2 del progetto attraverso le seguenti azioni da svolgere nel triennio 2023-2025 all’interno della porzione regionale del distretto idrografico dell’Appennino centrale:

  • Implementazione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei;
  • Analisi delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici sotterranei carbonatici.

Nel corso della giornata, verranno quindi illustrati la natura del progetto Acquacentro e gli obiettivi perseguiti, e verranno esposte le valutazioni sui dati preliminari riferiti al primo periodo di attività. Sarà possibile seguire i lavori in streaming registrandosi a questo indirizzo: https://geologilazio.it/formazione/reg/2025045/stato-dell-arte-sul-monitoraggio-dei-corpi-idrici-sotterranei-nel-lazio-online-PROGRAMMA

In allegato locandina dell’evento con programma degli interventi

Le attività dell’ARPA Lazio per l’incendio a Tivoli/Guidonia

In relazione all'incendio che si è verificato il 7 maggio 2025 in un'area compresa tra i comuni di Tivoli e Guidonia, l'ARPA Lazio ha effettuato un primo sopralluogo e ha subito installato un campionatore per il monitoraggio della qualità dell'aria, strumento necessario per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanze chimiche inquinanti.

Le procedure standard in occasione di incendi prevedono la ricerca di diossine, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e PCB (policlorobifenili), in quanto si tratta delle sostanze che generalmente possono formarsi a seguito di eventi di questa natura.

Gli esiti delle analisi vengono tempestivamente condivisi con l’autorità sanitaria e successivamente pubblicati e diffusi attraverso i canali dell’ARPA Lazio nell'ottica di garantire trasparenza e il più ampio accesso alle informazioni ambientali.

Per indicazioni su questioni di natura sanitaria e su comportamenti da seguire in conseguenza dell'incendio è necessario fare riferimento alle comunicazioni ufficiali dei Comuni di riferimento.

Le attività di monitoraggio sono concluse.

In allegato sintesi sintetica con i risultati delle analisi al momento disponibili

Il fenomeno delle schiume in mare e le attività dell’ARPA Lazio

Nel bimestre marzo-aprile, in collaborazione con la Guardia Costiera, sono state condotte le prime indagini del 2025 su campioni di schiume prelevati nella provincia di Latina, anche a seguito di numerose segnalazioni da parte di cittadini allarmati dallo stato delle acque, ed è stato riscontrato un progressivo aumento delle abbondanze fitoplanctoniche, favorito anche dal repentino aumento delle temperature. L’analisi microscopica condotta sul campione prelevato il 25 aprile nelle acque del comune di Terracina, ad esempio, ha evidenziato abbondanze fitoplanctoniche superiori a 2.000.000 cell/l e presenza di aggregati mucillaginosi ricchi di pollini, responsabili della caratteristica colorazione marrone della schiuma, mentre le analisi microbiologiche non hanno rilevato alcuna contaminazione batterica.

La presenza, durante la stagione balneare, di schiume, di colorazione varia, può avere origini e natura diverse. L’allegato consultabile a fine pagina ne offre una descrizione dettagliata. In sintesi, a livello generale, le schiume sono un fenomeno naturale che si verifica quando una sostanza in forma gassosa viene inglobata all'interno di un'altra in forma liquida: in mare, il moto ondoso e le correnti superficiali associate all'azione del vento favoriscono la dispersione di piccole bolle di aria all'interno dell'acqua. Queste formazioni di origine naturale generalmente non rappresentano di per sé un pericolo per la salute umana, ma è buona norma evitare immergersi in presenza di schiume abbondanti, a causa della possibile presenza di microorganismi irritanti che vi si possono associare.

Schiume bianche possono essere generate da sostanze tensioattive naturali: prodotti organici, essenzialmente di natura proteica, che si formano in seguito a normali processi fisiologici di alcuni organismi. Questi prodotti sono sempre presenti in mare ma in particolari periodi dell’anno, soprattutto in primavera e estate, la loro concentrazione può aumentare notevolmente. Schiume di colorazioni marroni o rossastre possono includere microorganismi fitoplanctonici, alcuni dei quali potenzialmente tossici. Inoltre, la colorazione marrone delle schiume che si può riscontrare in questo periodo dell’anno (aprile-maggio), è determinata spesso dalla presenza di pollini. L’intensa proliferazione di alghe microscopiche, che si verifica naturalmente dalla primavera fino all’inizio dell’inverno, è spesso anche responsabile anche delle colorazioni anomale delle acque (verde, giallo, marrone).

Oltre alle attività specifiche relative alle schiume, l’ARPA Lazio effettua regolarmente monitoraggi e controlli durante tutto l’anno a tutela delle risorse idriche e dell'ecosistema marino; inoltre, da aprile a settembre di ogni anno, anche le acque destinate alla balneazione sono oggetto di campionamento e analisi da parte dell’Agenzia, per assicurare ai bagnanti che non vi siano rischi per la loro salute: la normativa prevede la ricerca dei parametri microbiologici Enterococchi intestinali ed Escherichia coli e il monitoraggio delle specie fitoplanctoniche potenzialmente tossiche. Quando le analisi evidenziano possibili rischi per la sicurezza dei bagnanti, l’ARPA Lazio comunica tempestivamente i risultati al Ministero della Salute e al Comune interessato, il quale avvierà l’iter di chiusura della balneazione.

Controllo ambientale delle emissioni climalteranti da discarica: risultati del progetto GARMOSAT

A poco più di un anno dal suo avvio formale, ARPA Lazio ha messo a punto un sistema di consultazione dati online in tempo reale per stimare le emissioni di gas climalteranti, mediante GARMOSAT (GARbage MOnitoring SATellite) un progetto che sviluppa servizi innovativi integrando dati satellitari e misure a terra.

Il progetto proposto da ARPA Lazio, che vede anche la partecipazione di partner attivi nel campo dell’Earth Observation e della ricerca, è stato selezionato nella prima Call for Ideas dell'iniziativa I4DP_PA (Innovation for Downstream Preparation – Public Administration) e si avvarrà quindi del cofinanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il progetto ha prodotto un sistema di supporto decisionale fondamentale per il controllo efficace delle emissioni fuggitive di metano da discarica e la pronta risposta da parte degli enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente mediante interventi mirati sul territorio.

L’area di studio scelta è una porzione all’interno della discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa, che è stata per molti anni il principale sito di smaltimento dei rifiuti urbani del territorio comunale di Roma. Nell’area, attualmente in “gestione post‑operativa”, vengono effettuati con cadenza mensile campionamenti di composti organici volatili con flussimetro da campo e acquisizione di dati attraverso droni attrezzati con sensori specifici. Tutti i dati raccolti sono spazializzati mediante algoritmi previsionali e integrati con informazioni satellitari provenienti dalle costellazioni ESA Copernicus e ASI PRISMA, cosi da costituire un modello operativo efficace per l’individuazione immediata di hot-spot emissivi di gas serra.

“L’iniziativa di introdurre metodologie innovative quali quelle per l’Osservazione della Terra e l’utilizzo dei droni a supporto delle attività dell’ARPA Lazio – spiega il Direttore generale, dott. Tommaso Aureli – è fondamentale e ormai imprescindibile per il controllo delle fonti di pressione ambientale e il monitoraggio degli impatti sulle matrici, in grado di dare una risposta di sostenibilità rapida ed efficace ai cittadini e alle Istituzioni. Il progetto Garmosat – conclude Aureli – si inserisce in un contesto mondiale che considera essenziali il monitoraggio e il contenimento delle emissioni di metano, ma è anche espressione di un cambiamento di passo dell’ARPA Lazio nello sviluppo di strumenti in linea con l’innovazione tecnologica e, allo stesso tempo, fa parte di un percorso che l’Agenzia ha già avviato negli ultimi anni con la partecipazione attiva a progetti di ricerca di livello nazionale e internazionale (anche al fianco di partner del calibro di NASA e ASI) e con l’impegno di far crescere costantemente il proprio know-how tecnico e di formare e aggiornare il suo personale tecnico all’uso delle più avanzate tecnologie disponibili, ovviamente incluse quelle satellitari”.

Balneazione 2025 nel Lazio, Giunta regionale approva classificazione

Alla vigilia dell’apertura della stagione estiva arrivano buone notizie per i bagnanti. La Giunta regionale del Lazio, presieduta da Francesco Rocca, su proposta dell’assessore all’Ambiente, al Turismo e allo Sport, Elena Palazzo, ha approvato, infatti, la delibera per l’individuazione e classificazione delle acque destinate alla balneazione e dei punti di monitoraggio.

Il provvedimento stabilisce ogni anno la mappa delle aree balneabili e non balneabili, nonché i punti di prelievo per i controlli periodici, sulla base dei monitoraggi affidati all'ARPA Lazio. Le acque sono state classificate sulla base dei dati raccolti nel quadriennio 2021-2024 e suddivise in quattro classi: eccellente, buona, sufficiente e scarsa.

Anche quest’anno la maggior parte delle acque di balneazione del Lazio risulta di livello “eccellente”, con un ulteriore miglioramento rispetto all’ultimo report. La classificazione del 2025 mostra, infatti, il 91% delle aree come “eccellenti”, il 7% come “buone” e solo una minima percentuale (1%) rientrante nelle categorie “sufficiente” o “scarsa”.

La qualità risulta ulteriormente migliorata rispetto alla valutazione precedente, con 202 aree classificate eccellenti, (una in più rispetto al 2024), su un totale di 221 aree di balneazione.  Nel 2025 le aree classificate buone (15), sufficienti (3) e scarse (1), restano pressoché invariate rispetto a quelle del 2024.

«Il mare e i laghi del Lazio sono un’eccellenza. A certificarlo, sono i dati del monitoraggio della stagione 2024. Il 91% delle aree, infatti, risulta essere “eccellente”. Siamo orgogliosi di questo risultato, e, insieme all’assessore Elena Palazzo e al direttore dell'ARPA Lazio Tommaso Aureli, continueremo a tenere alta la guardia perché la qualità delle nostre acque non rappresenta soltanto una risorsa in termini turistici, ma anche un indice di sicurezza per i bagnanti che scelgono le coste e i laghi della nostra Regione», ha affermato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

«Il lavoro di analisi svolto dall'ARPA Lazio certifica un dato incoraggiante che si conferma anche quest’anno: un’ottima notizia per i residenti e per i turisti che sempre più spesso decidono di trascorrere le vacanze sulle nostre spiagge. Continueremo a tenere sotto controllo le acque del Lazio per fare in modo che durante i prossimi mesi estivi questa fotografia resti immutata. La condivisione dei dati con l'ARPA Lazio è essenziale per programmare le future azioni, volte sempre di più a favorire un turismo sostenibile e a incoraggiare bagnanti e diportisti al massimo rispetto delle regole per la protezione dell’intero ecosistema», ha dichiarato l’assessore della Regione Lazio, Elena Palazzo.

«Il quadro che emerge dal monitoraggio è lusinghiero. L’ARPA Lazio, come previsto dalle norme, ha già avviato i nuovi i controlli a partire dal 1° aprile e continuerà fino a tutto il mese di settembre. La sicurezza dei bagnanti viene garantita attraverso oltre 1600 campionamenti routinari dell’ARPA Lazio nei punti prestabiliti del litorale laziale, grazie ad una vigilanza costante nel monitoraggio delle alghe tossiche e con interventi tempestivi in occasione di fenomeni di inquinamento acuti, di colorazioni anomale delle acque o comparsa di fioriture algali», ha spiegato il direttore dell’ARPA Lazio, Tommaso Aureli.

I dati nelle province laziali

Nel dettaglio, per quel che concerne le aree marino-costiere risulta eccellente:

  • il 94% di quella di Latina (con 2 ulteriori aree, pari al 3%, in classe “buona”)
  • il 93% delle aree costiere monitorate della provincia di Viterbo (peraltro con il restante 7% in classe “buona)
  • l’81% di quelle della provincia di Roma (con un ulteriore 18% in classe buona)

I dati nei Comuni

Prendendo in esame i singoli Comuni: nella provincia di Latina la classificazione di eccellenza spetta al 100% delle aree dei Comuni di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, Fondi, Sperlonga, Itri, Gaeta Formia, Minturno. La provincia include le acque delle isole di Ponza, Palmarola, Zannone, Ventotene e Santo Stefano, tutte eccellenti.

Nella provincia di Roma sono classificate eccellenti al 100% le aree monitorate dei comuni di Civitavecchia, Cerveteri, Ladispoli, Roma, Nettuno e conquista il 100% delle aree classificate “eccellenti” anche il comune di Santa Marinella.  Resta invariata la classificazione del comune di Fiumicino, con la quasi totalità delle acque classificate come “eccellenti”, mentre le acque di Ardea sono classificate per la maggior parte buone e un’area eccellente. La situazione complessiva delle acque del comune di Pomezia resta stabile. Le acque di Anzio sono prevalentemente eccellenti e per il resto buone.

Nella provincia di Viterbo, il comune di Montalto di Castro conquista il 100% delle acque classificate “eccellenti” e per il comune di Tarquinia la classificazione è in netta prevalenza “eccellente”. 

In sintesi, lungo tutta la costa, tre sole aree sono in classe “sufficiente”, una per provincia costiera, e solo un’area è classificata come “scarsa”, nel comune di Terracina (LT).

I laghi

Molto positiva anche la situazione dei laghi balneabili, per i quali le aree sono classificate al 97% eccellenti, con il restante 3% classificato in classe buona.

Sono tutte classificate di qualità eccellente le aree del lago di Vico (Viterbo), dei laghi di Bracciano, Martignano e Nemi (Roma), dei laghi di San Puoto e Lungo (Latina) e dei laghi del Turano, Salto, Ventina e Scandarello (Rieti).

Per il lago di Bolsena (Viterbo) 27 su 28 sono le aree in classe eccellente, per Albano (Roma) 2 su 3.

Zone permanentemente interdette alla balneazione. A corredo dei dati è opportuno precisare che la balneazione è generalmente interdetta (salvo eccezioni) in corrispondenza di aree portuali, aree militari, aree marine protette, aree interessate da scarichi autorizzati, alcune foci di fiumi e fossi e tutte le aree classificate come “scarse”

Sicurezza e vigilanza costante. La prevalenza di risultati largamente positivi è in esito ad una costante vigilanza dell’ARPA Lazio, che è sistematicamente intervenuta in caso di fenomeni di inquinamento, in genere dimostratisi di breve durata, per lo più legati a condizioni meteorologiche avverse o eventi temporanei.

I dati completi sulle analisi delle acque sono consultabili sul Portale Acque del ministero della Salute: https://www.portaleacque.salute.gov.it