Le attività dell'ARPA Lazio in relazione all'incendio di Aprilia
Luigi Chialvo
Pubblicato 07/02/23
In relazione all’incendio che si è verificato il primo febbraio ad Aprilia (LT) e che ha coinvolto alcuni capannoni abbandonati della ex Freddindustria, l’ARPA Lazio ha effettuato sopralluoghi e monitoraggi dell'aria a partire dal tardo pomeriggio del 2 febbraio.
La mattina del 2 febbraio, in accordo con il sindaco di Aprilia, l'Agenzia ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.
In allegato una scheda sintetica delle attività comprensiva dei risultati delle analisi finora disponibili
Le attività dell'ARPA Lazio in relazione all'incendio di Castel Romano
Luigi Chialvo
Pubblicato 01/02/23
In relazione all’incendio che si è verificato nella notte tra il 30 e il 31 gennaio nell'area di Castel Romano (Roma) e che ha coinvolto un capannone adibito a uso commerciale, l’ARPA Lazio ha effettuato sopralluoghi e monitoraggi dell'aria a partire dalla mattina del 31 gennaio.
L'Agenzia ha installato a breve distanza dall’area interessata un campionatore ad alto volume, strumento necessario per verificare l’eventuale presenza in aria di sostanze inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine.
L'Agenzia inoltre, avendo uno strumento di misura (analizzatore ottico PALAS) già presente a breve distanza dall'area per un'attività di interconfronto tecnico, ha potuto fare una valutazione dell'andamento del PM10 (medie giornaliere di PM10 e PM2,5 e medie orarie di PM10) prima, durante e dopo l'incendio, come mostrato dal grafico e dalla tabella seguenti:
VALORI MEDI GIORNALIERI
DATA
PM2.5 [µg/m3]
PM10 [µg /m3]
29/01/2023
12
14
30/01/2023
20
23
31/01/2023
20
24
I valori medi giornalieri di PM10 non hanno superato il limite di 50 µg/m3 né nella giornata in cui è iniziato l’incendio né in quella successiva. Sono ripostati i valori di PM2,5 a titolo informativo, anche se la normativa non prevede un limite giornaliero per questo inquinante.
Anche i valori medi orari sono rimasti sempre al di sotto del limite giornaliero di 50 µg/m3 (per quanto il confronto tra valori orari e limite giornaliero sia scientificamente improprio) anche nel momento di picco evidenziato dal grafico.
In allegato schede sintetiche delle attività comprensive dei risultati delle analisi finora disponibili
Giovedì 12 gennaio 2023 si è tenuto il webinar informativo "Inquinanti emergenti: il black carbon e i rischi per la salute" organizzato dal Centro regionale qualità dell'aria dell'ARPA Lazio
Gli interventi tecnici, curati da esperti dell'ARPA, del DEP Lazio (Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio) e del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) hanno affrontato il tema sia dal punto di vista ambientale (in particolare per quanto riguarda le modalità di monitoraggio) che da quello sanitario.
La registrazione del webinar (purtroppo incompleta poiché - a causa di un problema tecnico - manca la prima parte del primo intervento, quello curato dall'ARPA) è disponibile sul canale YouTube dell'Agenzia a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=90qJwBy0JNU
In allegato il programma dell'evento e le slide dei relatori.
Monitoraggio corpi idrici sotterranei nel Lazio, accordo tra ARPA, Regione e Autorità di bacino
Luigi Chialvo
Pubblicato 21/12/22
Il 12 dicembre 2022 l’ARPA Lazio, la Direzione Ambiente della regione Lazio e l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale hanno sottoscritto un accordo di collaborazione tra pubbliche amministrazioni finalizzato alla “Implementazione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici superficiali e sotterranei ricadenti nel territorio della Regione Lazio, nell’ambito del Distretto dell’Appennino Centrale” che si inserisce in un più ampio contesto di interventi compreso all’interno del Piano Operativo Ambiente FSC 2014-2020.
Nell’ambito dell’accordo, l’ARPA Lazio si occuperà dell’implementazione e adeguamento della rete regionale di monitoraggio delle acque sotterranee e delle conseguenti attività di campionamento e analisi al termine delle quali è prevista anche la redazione di specifici elaborati tecnici comprensivi di valutazioni sullo stato chimico dei singoli corpi idrici sotterranei afferenti al distretto dell’Appennino centrale.
Le acque sotterranee costituiscono la principale fonte di alimentazione e ravvenamento dei sistemi idrici superficiali interni e un’imprescindibile riserva di approvvigionamento di acqua potabile, ma si tratta di una riserva di acqua dolce estremamente fragile e delicata. In generale, le disposizioni normative vigenti, a partire dalla Direttiva Comunitaria WFD 2000/60/CE, sono tese ad assicurare la tutela della risorsa acqua attuando, anche attraverso le pianificazioni di settore, le azioni volte a preservare e/o risanare il patrimonio idrico dall’inquinamento e, al contempo, impedirne il depauperamento in termini quantitativi. Le azioni di monitoraggio e studio dei corpi idrici sotterranei rappresentano infatti il migliore strumento dinamico per definire lo stato di qualità delle risorse idriche, le criticità che insistono su di esse e le migliori azioni atte a garantirne il risanamento.
SeAlien: Caratterizzazione di specie aliene e microplastiche lungo le coste del Lazio
Luigi Chialvo
Pubblicato 25/11/22
L’ARPA Lazio è partner del progetto SeAlien – «Caratterizzazione di specie aliene e microplastiche lungo le coste del Lazio come forma di impatto emergente sulle risorse biologiche» promosso dall’Istituto per lo Studio Degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAS CNR) e finanziato dalla Regione Lazio attraverso la Misura 1.40 del FEAMP Lazio 2014/2020.
Obiettivo generale dichiarato del SeAlien è quello di provare a colmare un’importante lacuna conoscitiva lungo le coste laziali in merito a due problematiche emergenti (microplastiche e specie aliene) che possono avere serie ripercussioni in termini ecologici, economici e sociali, nonché di promuovere una maggiore consapevolezza del problema, estesa anche a diverse realtà legate all’economia del mare, che rischiano di esserne le prime vittime.
Per il raggiungimento dell’obiettivo generale sono previste tre distinte linee di attività che – a livelli diversi a seconda dei casi – sono già state avviate:
Caratterizzazione delle microplastiche, per valutarne la presenza, l’abbondanza e la distribuzione in un’area (il Lazio centro-settentrionale) ad alto interesse della pesca locale e artigianale.
Analisi delle specie aliene presenti nell’area di studio, con particolare interesse alle zone a elevata valenza ecologica e di conservazione e indagando in maniera specifica il ruolo del porto di Civitavecchia come potenziale sink.
Attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione, che prevede in primo luogo l’organizzazione di eventi pubblici divulgativi per presentare scopi ed obiettivi del progetto, attività svolte e risultati ottenuti.
Le aree di intervento sono localizzate in tre differenti settori della costa centro-settentrionale della regione: l’area compresa tra il porto di Civitavecchia e le Secche di Torre Flavia, la zona antistante la foce del Tevere e l’Area marina protetta (AMP) di Tor Paterno. La selezione di tali aree è stata motivata dal fatto che rappresentano zone con condizioni ambientali variabili, interessate da differenti livelli e tipologie di pressioni antropiche, e con presenza di habitat con diverso status protettivo, inclusi siti di interesse comunitario con Posidonia oceanica.
Il progetto, partito a giugno 2022 e della durata di 12 mesi, prevede anche la collaborazione con alcune organizzazioni regionali dei pescatori (Soc. Cooperativa La Pesca Romana; Cooperativa di Pesca Marinai e Caratisti) ed è sostenuto dal Comune di Fiumicino e dall' Ente Regionale RomaNatura.