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Valle del Sacco, caratterizzazione dei valori di fondo di acque sotterranee e suoli

Martedì 16 gennaio è stata avviata la convenzione tra Regione Lazio, ARPA Lazio e Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di ricerca sulle acque (CRN-IRSA) per la definizione dei valori di fondo naturale delle acque sotterranee e dei suoli all’interno del sito di interesse nazionale (SIN) “Bacino del Fiume Sacco”. 

L’accordo è stato siglato da Wanda D’Ercole, responsabile della direzione bonifiche e ciclo rifiuti della Regione Lazio, Elisabetta Preziosi, prima ricercatrice del CNR, e da Tommaso Aureli, direttore generale dell’ARPA Lazio. Alla firma erano presenti anche gli assessori regionali all'ambiente, Elena Palazzo, e alla tutela del territorio, Fabrizio Ghera.

L’area del SIN Bacino Fiume Sacco (come definito da Decreto MATTM 321/2016) comprende 19 Comuni tra la Città metropolitana di Roma Capitale e la Provincia di Frosinone, e al suo interno sono stati accertati, tra gli altri, superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione per alcuni elementi inorganici – tra cui, ad esempio, ferro, manganese e arsenico – nelle acque sotterranee e nel suolo. Poiché l’origine di tali superamenti può derivare sia da forme di inquinamento che dalla natura stessa delle matrici geologiche, come prima cosa è necessario definire i “valori di fondo naturale” per i suoli e le acque sotterranee, ai sensi delle Linee Guida SNPA 08/2018.

La convenzione siglata il 15 gennaio, che avrà una durata prevista di circa due anni e mezzo, segue un precedente accordo di programma del 2019 tra Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente (all’epoca MATTM, oggi MASE) e gli uffici regionali hanno poi incaricato CNR e ARPA Lazio delle attività necessarie alla definizione dei valori di fondo.

In particolare, l’Agenzia si dovrà occupare di: elaborazione del piano di campionamento e del modello concettuale preliminare per i suoli; coordinamento con i Comuni coinvolti; organizzazione di un geo-database e inserimento dati al suo interno; campionamento e analisi dei suoli, più successiva elaborazione e interpretazione dei dati; analisi degli idrocarburi nelle acque sotterranee campionate dal CNR; definizione della proposta di valori di fondo; elaborazione del report finale e divulgazione al pubblico dei risultati.

Le attività dell'ARPA Lazio in occasione dell'incendio a Roma/Mezzocammino

In relazione all'incendio che si è verificato il 31 dicembre a Roma e che ha coinvolto un'autorimessa interrata a Largo Jacovitti in zona Mezzocammino, l'ARPA Lazio ha effettuato sopralluoghi a partire dallo stesso 31 dicembre, installando un campionatore per il monitoraggio della qualità dell'aria, strumento necessario per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanza chimiche inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine, e portando avanti tutte le attività previste in situazioni di questo genere.

In allegato schede sintetiche su attività effettuate e risultati delle analisi

Le attività dell'ARPA Lazio in occasione dell'incendio a Malagrotta

In relazione al l'incendio che si è verificato il 24 dicembre a Roma e che ha coinvolto un impianto di trattamento rifiuti nell'area di Malagrotta, L'ARPA Lazio ha effettuato sopralluoghi a partire dallo stesso 24 dicembre, installando due campionatori necessari per verificare l'eventuale presenza in aria di sostanza chimiche inquinanti come idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine e portando avanti tutte le attività previste in situazioni di questo genere.

In allegato schede sintetiche su attività effettuate e risultati delle analisi

Microplastiche in acque interne, collaborazione tra ARPA Lazio ed ENEA

A febbraio 2023 nell’ambito delle attività di monitoraggio dei corpi idrici che l’ARPA Lazio svolge sulla rete regionale, è stata osservata per la prima volta la presenza di microplastiche negli astucci dei Tricotteri campionati presso la stazione di campionamento denominata “F1.72 - Gari 1”, (se ne è trattato diffusamente in questo articolo).

In seguito a questa prima osservazione – e in considerazione della sempre maggiore attenzione che la ricerca scientifica sta dando al tema delle microplastiche disperse in acqua – tra giugno e ottobre 2023 l’Agenzia ha effettuato una serie di attività sperimentali di campionamento ed analisi delle microplastiche volte a valutare l’entità dell’impatto determinato dalle stesse sugli ambienti fluviali. Le attività si sono concentrate principalmente (ma non solo) sul fiume Gari, dove il fenomeno era stato osservato a febbraio, e hanno riguardato le matrici “acqua”, “sedimento” e “macroinvertebrati bentonici”.

Nell’ottica di poter giungere a un livello di approfondimento ancora maggiore, a ottobre è stata attivata anche una collaborazione con il Laboratorio Biodiversità e Servizi Ecosistemici del Centro Ricerche ENEA Casaccia (RM), già impegnato in progetti tesi a valutare la presenza di microplastiche in ambiente acquatico: i ricercatori ENEA forniranno il loro supporto tecnico-scientifico mettendo a disposizione esperienze e strumentazione per effettuare la caratterizzazione chimica dei polimeri mediante microFTIR, un tipo di analisi che non rientra tra le competenze dell’Agenzia.

     

 

Tra arte e ambiente: il progetto Thybris in mostra a Roma

Martedì 7 novembre alle 19.00 si inaugura presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma la mostra “𝗧𝗛𝗬𝗕𝗥𝗜𝗦. 𝗜𝗹 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗲 𝗲𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼” 𝗱𝗶 𝗥𝗼𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗚𝗵𝗲𝘇𝘇𝗶, a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli, project manager Linda Simioli. La mostra è il punto di arrivo di un lungo percorso avviato nel 2022 (se ne era parlato qui) che ha visto la collaborazione tra l’artista, la galleria d’arte FABER (soggetto promotore), il DICEA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Sapienza di Roma – e l’ARPA Lazio (partner scientifici), con il supporto del Giornale dell’Ambiente e di Phoresta ETS.

L’inaugurazione ufficiale sarà preceduta da un talk di presentazione (dalle 18.00 alle 19.00 nella Sala delle Colonne) durante il quale l’artista, la galleria FABER, l’ARPA Lazio e il DICEA approfondiranno i vari aspetti artistici e scientifici del progetto.

L’esposizione comprende una selezione di lavori dalla serie delle Naturografie, opere che nascono dal contatto con le acque del Tevere, realizzate dall’artista lungo il corso del fiume, dalla sorgente alla foce. La metodologia di creazione di queste opere ha previsto l’immersione di grandi tele nel letto del fiume, lasciando che le sue acque interagissero con i supporti. Tale procedimento ha permesso alle superfici delle tele di riprodurre stratificazioni visive, texture, umori cromatici, sedimentazioni materiche che, a loro volta, costituiscono l’esito della simbiosi dei supporti con l’ecosistema del Tevere. Qui per un breve video con maggiori dettagli: https://www.youtube.com/watch?v=iDqEnObKGZo

Per maggiori dettagli sull’evento, è possibile consultare questa pagina