Briciole di pane

Suolo e Bonifiche

Progetti

Progetti/Convenzioni in corso

In data 12 marzo 2019 è stato sottoscritto l'Accordo di programma "per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sito di interesse nazionale Bacino del Fiume Sacco" tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Lazio.

Nell'Accordo è previsto, all'art. 6, tab. 1, l'intervento di "Monitoraggio delle acque ad uso potabile, irriguo e domestico" per un costo di € 1.728.524,83 finanziato con risorse FSC – Patto per il Lazio.

Con D.G.R. n. 225 del 30 aprile 2020, la Regione Lazio ha approvato le linee di indirizzo sulle attività di monitoraggio al fine di coordinare le azioni amministrative con le esigenze tecnico – operative in ogni fase dell'intervento e di ottimizzare l'esecuzione dello stesso.

Con D.G.R. n.452 del 8 agosto 2023 la Regione Lazio ha approvato il documento tecnico-scientifico denominato "Definizione dei Valori di Fondo Naturale delle acque sotterranee e dei suoli da applicarsi al SIN “Bacino del fiume Sacco", nell'ambito dell'Accordo di programma sottoscritto il 12 marzo 2019. Le attività di campionamento di suolo/sottosuolo e acque di falda avranno inizio nella primavera del 2024 e prevedono:

  • Per quello che riguarda le acque sotterranee, lo studio interesserà una porzione del Corpo Idrico Sotterraneo (CIS) "Unità terrigena delle valli dei fiumi Sacco, Liri e Garigliano", esteso circa 800 km2, che include il SIN e il territorio circostante (entro i limiti del CIS) e in cui affiorano diverse litologie (Fig.3).
  • L'area individuata per lo studio dei VFN dei suoli comprende le aree circoscritte dal perimetro del SIN "Bacino del Fiume Sacco" e la fascia di terreno ampia 3 Km ("buffer") ad esse circostanti. Ai fini dello studio in questione, l’area che sarà considerata per l’ubicazione delle indagini potrà interessare una fascia di terreno ampia fino a 3 Km ("buffer"), circostante il perimetro del SIN "Bacino del Fiume Sacco" (vedi Figure 4 e 5).

Fig. 3 Ubicazione della zona di studio. In rosso il perimetro del SIN Valle del Sacco, all’interno del Corpo Idrico Sotterraneo “Unità terrigena delle valli dei fiumi Sacco, Liri e Garigliano” (perimetro in blu) e principali litologie affioranti. Il buffer di 10 km individua l’estensione massima di campionamento delle acque sotterranee. Base: Carta Geologica regionale informatizzata (scala 1:25.000), modificata.

Figura 4 : In rosso il perimetro del SIN, in blu il perimetro dell’area di studio dei valori di fondo per i suolo ("buffer" di 3 Km dal perimetro del SIN). Base cartografica: TinItaly DEM pubblicato dall'INGV

Figura 5: In rosso il perimetro del SIN, in blu il perimetro dell'area di studio (dei valori di fondo per i suoli "buffer" di 3 Km dal perimetro del SIN). Base cartografica: Carta Geologica pubblicata dalla Regione Lazio.



Progetti/Convenzioni concluse

Nel febbraio 2021, Arpa Lazio e Regione Lazio hanno stipulato una nuova convenzione biennale per la caratterizzazione di sedimenti marini ai sensi del D.M. 173 del 15.07.2016. Analogamente alla Convenzione relativa al biennio precedente, i tratti di litorale su cui svolgere le attività sono stati indicati dalla Regione Lazio, e comprendono:

  • Foce del Marta, Comune di Tarquinia (VT)
  • Riserva Saline, Comune di Tarquinia (VT)
  • Villaggio Tognazzi, Comune di Pomezia (RM)
  • Porto di Anzio, Comune di Anzio (RM)
  • Foce del Mascarello, Comune di Latina (LT)
  • Foce Badino, Comune di Terracina (LT)

Sulla base delle caratteristiche delle aree e degli interventi di escavo/ripascimento previsti dalla Regione Lazio, l’ARPA Lazio, ha predisposto e condiviso con la Regione un piano di campionamento e caratterizzazione delle sabbie ai sensi del D.M. 173/2016.

Le prime attività sono state svolte nella primavera 2021, con il campionamento presso le aree di Foce Badino, Foce Mascarello e Porto di Anzio e le relative indagini di laboratorio. Le attività di prelievo riprenderanno al termine della stagione balneare.

Nell’ottobre 2020, l’ARPA Lazio e la Regione Lazio hanno stipulato una Convenzione per la caratterizzazione delle sabbie del fiume Tevere alla località Fiumara Grande, nell’ambito dei lavori straordinari di manutenzione dell’alveo mediante dragaggio.

Le attività si collocano nell’ambito dell’attuazione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Lazio, giusto Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00109 del 13.05.2016.

In tale contesto l’ARPA Lazio è stata chiamata a pianificare e realizzare le attività di campionamento e caratterizzazione delle sabbie del fiume ai sensi della normativa vigente applicabile al caso di specie (D.M. 173 del 15.07.2016 e D.P.R. 120 del 13.06.2017).

I prelievi sono stati condotti nel mese di settembre 2020 nelle aree indicate dalla Regione Lazio, ossia:

  • area di foce del Tevere (Fiumara Grande)
  • area interna del Tevere, tra l’Isola di Tor Boacciana e il Ponte della Scafa
  • area nei pressi del Porto Turistico di Roma
  • area nei pressi della foce del Canale Pescatori

Sui campioni di sabbie raccolti, l’ARPA Lazio ha effettuato analisi fisiche, chimiche ed ecotossicologiche, in quest’ultimo caso con il supporto del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. I risultati delle indagini e le valutazioni tecniche in merito alle caratteristiche e classificazione delle sabbie sono stati trasmessi alla Regione Lazio nel marzo 2021 per i seguiti di competenza.

Nel febbraio 2018, Arpa Lazio e Regione Lazio hanno stipulato una convenzione biennale per la caratterizzazione di sedimenti marini ai sensi del D.M. 173 del 15.07.2016 recante “Modalità e criteri tecnici per l’autorizzazione all’immersione in mare dei materiali di escavo di fondali marini”, ex articolo 109, comma 2 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152.

I tratti del litorale prioritari rispetto all'equilibrio morfo-dinamico costiero, in quanto soggetti a evidenti fenomeni di accumulo di sedimento o di erosione, sono stati indicati dalla Regione Lazio, per un totale di sei aree di intervento:

  • Foce del fiume Fiora, Comune di Montalto di Castro (VT)
  • Fregene Nord, Comune di Fiumicino (RM)
  • Fregene Sud, Comune di Fiumicino (RM)
  • Canale Pescatori, Comune di Roma – Ostia Levante (RM)
  • Foce del Lago di Caprolace, Comune di Sabaudia (LT)
  • Foce del Lago di Sabaudia, Comune di Sabaudia (LT)

Sulla base delle aree di intervento definite nonché delle ulteriori indicazioni pervenute dalla Regione Lazio circa le aree destinate all’escavo di materiale sabbioso e quelle invece destinate al ripascimento nonché in merito alla entità degli escavi previsti (in termini di estensione superficiale e profondità degli stessi), l’ARPA Lazio ha predisposto un piano di campionamento ai sensi del D.M. 173/2016, successivamente condiviso con gli uffici regionali.

Le attività di campionamento e caratterizzazione in capo all’ARPA Lazio sono iniziate nel novembre 2018, con il supporto del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” per la fase analitica, e completate con l’invio della relazione finale alla Regione Lazio ad ottobre 2020.

Le attività hanno permesso di definire la classe di qualità dei materiali ottenuta attraverso l’applicazione dei criteri di integrazione ponderata di cui alle Appendici dell’allegato tecnico del D.M. 173/2016. Sulla base delle elaborazioni effettuate dall’ARPA Lazio, le classi di qualità del materiale sono risultate di tipo A per tutte le aree investigate, per un totale di 58 campioni processati.

In seguito è stata sottoscritta una nuova Convenzione per la caratterizzazione del litorale laziale per il biennio 2020-2022, i cui campionamenti sono terminati nel mese di luglio 2022. La convenzione ha riguardato le seguenti nuove aree di intervento:

  • Porto di Anzio (RM)
  • Foce del Mascarello, Comune di Latina
  • Foce Badino, Comune di Terracina (LT)
  • Foce del Marta, Comune di Tarquinia
  • Riserva delle saline, Comune di Tarquinia
  • Villaggio Tognazzi, Comune di Pomezia
  • Santa Severa, Comune di Santa Marinella
  • Porto della concordia, Comune di Fiumicino
  • Fregene, Comune di Fiumicino

Su un totale di n. 79 campioni processati, le elaborazioni di ARPA Lazio hanno restituito una classe di qualità di tipo A per alcune zone, una classe di tipo B per altre ed infine una classe di tipo D per un punto nell’area di Santa Severa.

Il progetto è inserito nel contesto degli approfondimenti tecnici interregionali richiesti dalla Regione Umbria, a seguito del rinvenimento di concentrazioni anomale di mercurio nei sedimenti e nei suoli del Fiume Paglia, con l'obiettivo di indagare l'origine di tale contaminazione e gli effetti ambientali e sanitari del fenomeno.

Il piano di indagine ambientale/sanitario, ha visto la partecipazione di Arpa Lazio, ARPA Toscana, ARPA Umbria, ASL 2 Umbria, Istituto Zooprofilattico Umbria e Marche, Università di Firenze e Università di Perugia, ed ha interessato le matrici acque superficiali, sedimenti, suoli, biota, specie ittiche e vegetali campionate lungo l'intero percorso del sistema Fiume Paglia – Fiume Tevere e le aree prossimali agli stessi due fiumi.

Gli obiettivi primari del piano di indagine, suddiviso in due fasi, sono state:

  • Verifica di entità e diffusione della contaminazione da mercurio nei tre territori regionali interessati (Toscana, Umbria e Lazio) e nelle principali matrici bersaglio (acqua, suolo, sedimenti, atmosfera, alimenti, fauna e biota);
  • Ricostruzione della dinamica della diffusione del contaminante;
  • Identificazione di eventuali interventi da proporre in coerenza ai risultati ottenuti.

Le attività svolte nel 2019 nell'ambito della fase 2 del progetto, che hanno visto coinvolta in prima linea l'Agenzia, hanno restituito il seguente quadro di sintesi finale per le due aree vallive indagate, riportato nel documento "Piano di indagine nelle aste fluviali del Fiume Paglia e Fiume Tevere per la verifica dello stato di contaminazione da mercurio", redatto a novembre 2020.

Valle del Paglia Laziale

  • Sedimenti: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura molto maggiore rispetto alla Concentrazione Soglia di Contaminazione nella frazione fine (superiore a 10 mg/kg, in particolare nei depositi dell'alluvione 2012);
  • Topsoil: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura maggiore e anche molto maggiore rispetto alla Concentrazione Soglia di Contaminazione (valori elevati nelle porzioni connesse ai paleoalvei);
  • Suolo Superficiale e Suolo Profondo: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura maggiore alla Concentrazione Soglia di Contaminazione, diffusa in profondità (2 m) nella fascia dei paleoalvei;
  • Mercurio volatile nel suolo: concentrazioni apprezzabili;
  • Mercurio in aria: significativamente presente nel settore prossimo alla Toscana;
  • Fauna ittica: alti livelli di contaminazione (rischio per la salute);
  • Perimetrazione preliminare area potenzialmente contaminata: Fig. 1.
perimetrazione_paglia

Fig. 1 Carta di perimetrazione preliminare sintetica della contaminazione da mercurio dell'alto Paglia Laziale (dal confine Toscana a quello Umbria)

Valle del Tevere da Alviano a Magliano Sabino (Lazio)

  • Sedimenti: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura maggiore rispetto alla Concentrazione Soglia di Contaminazione nella frazione fine (come da dati pregressi e dati sugli invasi in alveo);
  • Topsoil: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura maggiore rispetto alla Concentrazione Soglia di Contaminazione (valori superiori a 1 mg/kg nelle superfici sedimentarie a quote più basse rispetto al fiume);
  • Suolo Profondo: Concentrazione rilevata del Mercurio in misura maggiore alla Concentrazione Soglia di Contaminazione in alcuni specifici livelli sedimentari (superfici morfologici più basse);
  • Mercurio volatile nel suolo: concentrazioni apprezzabili;
  • Fauna ittica: livelli di contaminazione entro i limiti delle norme sanitarie (potenziale eccezione i predatori adulti);
  • Perimetrazione preliminare area potenzialmente contaminata: Fig. 2.
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Fig. 2 Perimetrazione preliminare sintetica della contaminazione da mercurio del Tevere

Le attività a breve termine da mettere in atto riguardano sia misure di carattere precauzionale e sanitario, quali porre il divieto di pesca e/o di consumo della fauna ittica del Paglia, valutare l'esposizione dei lavoratori al mercurio volatile nell'alto Paglia (attività agricole, attività estrattive presenti nella fascia di contaminazione), sia tecniche per quanto riguarda lo stato delle acque sotterranee, sia valutazioni tecnico-amministrative connesse ai procedimenti specifici per i siti contaminati nelle due aree perimetrate con contaminazione da mercurio. Per quest'ultimo aspetto ARPA Lazio si coordinerà con le altre Regioni e le altre ARPA per la stesura del rapporto finale congiunto.

Il 24 novembre 2009 ARPA Lazio acquisisce un campione di sedimento del lago di Vico, prelevato presso il punto denominato “centro lago” (ad una profondità di circa 44 m), nell’ambito delle attività in convenzione con la Provincia di Viterbo per un approfondimento sullo stato ambientale del lago (attività mirate in particolare a definire la qualità delle acque).
Le analisi effettuate sul campione di sedimento evidenziavano superamenti dei limiti riportati in Colonna A della Tabella 1 (dell’All. 5 al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs. 152/2006) per i parametri Cadmio (12 mg/kgss vs CSC = 2.0 mg/kgss), Nichel (566 mg/kgss vs CSC = 120 mg/kgss) e Arsenico (647 mg/kgss vs CSC = 20 mg/kgss).
ARPA Lazio con nota Prot. n° 0014502 del 26/02/2010 comunicava agli enti competenti, ai sensi dell’art. 244 comma 1 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’avvenuto superamento delle CSC (previste per “suolo/sottosuolo” di “Siti ad uso Verde pubblico, privato e residenziale”) per i parametri Cadmio, Nichel e Arsenico e contemporaneamente predisponeva il rapporto tecnico “Acque del lago di Vico – Attività di contrasto al degrado della qualità delle acque” nel quale erano sintetizzati ufficialmente i risultati di tutte le analisi effettuate nel 2009 (tra i quali quelli non conformi del campione di sedimento) inviato alla Provincia di Viterbo.
A seguito dei suddetti superamenti si attivavano dei tavoli tecnici tra Regione Lazio, Provincia di Viterbo e ARPA Lazio che hanno portato ad ulteriori campionamenti in situ e alla stipula di una convenzione specifica tra Regione Lazio e ARPA Lazio per la redazione e l’esecuzione del Piano di Caratterizzazione del Lago di Vico (datata 18 Agosto 2010, di durata triennale e prorogata).
Tale convenzione prevede nello specifico la ricostruzione del modello concettuale preliminare del bacino lacustre, la pianificazione delle indagini, nonché l'esecuzione di indagini dirette volte alla evidenziazione degli stati di contaminazione e della loro estensione.
La prima fase ha visto la stesura e l’approvazione del Piano di Caratterizzazione, ai sensi dell’Art. 242 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i., redatto in conformità alle indicazioni tecniche contenute nell’Allegato 2 al Titolo V della Parte quarta del medesimo decreto e corrisponde alle prime due fasi dell’iter di caratterizzazione di un sito contaminato, come schematizzato nell’All. 2 al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e riportato di seguito:

  1. Ricostruzione storica delle attività produttive svolte sul sito;
  2. Elaborazione del Modello Concettuale Preliminare del sito e predisposizione di un piano di indagini ambientali finalizzato alla definizione dello stato ambientale del: suolo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, sedimenti lacustri;

Nel 2012 hanno preso avvio le attività di indagine, di seguito sintetivamente elencate, che si sono concluse nel 2017:

  1. Esecuzione del piano di indagini e delle eventuali indagini integrative necessarie alla luce dei primi risultati raccolti;
  2. Elaborazione dei risultati delle indagini eseguite e dei dati storici raccolti e rappresentazione dello stato di contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee;
  3. Elaborazione del Modello Concettuale Definitivo;
  4. Identificazione dei livelli di concentrazione residua accettabili - sui quali impostare gli eventuali interventi di messa in sicurezza e/o di bonifica, che si rendessero successivamente necessari a seguito dell'analisi di rischio- calcolati mediante analisi di rischio eseguita secondo i criteri di cui in Allegato 1 (al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs.152/2006).

Gli esiti delle indagini di caratterizzazione, il documento di studio dei valori di fondo e gli esiti dell’analisi di rischio, trasmessi alla Regione Lazio il 29 marzo 2018 , sono consultabili e scaricabili al seguente link:

L’ex Magazzino materiali difesa N.B.C. è ubicato interamente nel territorio del comune di Ronciglione (VT), circa 2 km a Ovest dell’abitato di Punta del Lago, tra la strada provinciale di Poggio del Cavaliere e la strada circumlacuale provinciale di Valle Vico.
Nel marzo 2010 il Centro Tecnico Logistico Interforze N.B.C. acquisiva i risultati di una campagna di indagini indirette (geofisiche) e dirette (carotaggi con campionamento e analisi di terreni) commissionata dal Ministero della Difesa alla società SO.IN.G. s.r.l., finalizzata alla ricerca di masse anomale interrate presso l’ex Magazzino Materiali ubicato a Ronciglione (VT).
Il confronto tra le CSC previste nell’Allegato 5 al Titolo V della parte quarta del D.Lgs. 152/06 (Tabella 1) e i risultati delle analisi chimiche sui 20 campioni di terreno prelevati evidenziava delle non conformità con superamenti della CSC Col. B (Siti ad uso commerciale e industriale), per il solo parametro Arsenico su due campioni di terreno e il superamento delle CSC Col. A (Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale) per i parametri Arsenico, Zinco e Tetracloroetene (PCE) su un campione di terreno.
A seguito dei superamenti riscontrati il Centro Tecnico Logistico Interforze N.B.C. effettuava comunicazione ai sensi dell’Art. 245 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i. agli enti competenti. Lo stesso stipulava una convenzione con ARPA Lazio, nel novembre 2010, per la redazione ed esecuzione del piano della caratterizzazione del sito.
La prima fase, avviata nel gennaio 2011, ha visto la stesura del Piano di Caratterizzazione, redatto in conformità alle indicazioni tecniche contenute nell’Allegato 2 al Titolo V della Parte quarta del medesimo decreto e corrisponde alle prime due fasi dell’iter di caratterizzazione di un sito contaminato, come schematizzato nell’All. 2 al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. e la successiva approvazione dello stesso nella Conferenza dei Servizi tenutasi in data 19 ottobre 2011.

Le attività di indagine sono state suddivise in fasi operative per consentire sia le operazioni di bonifica bellica che verifica di sicurezza delle aree di indagine da parte delle strutture dell’Esercito. Alla luce dei risultati raccolti nella prima fase di indagine, si è reso necessario prevedere una rimodulazione del Piano di indagine con un significativo incremento dei punti di indagine. La revisione del piano di indagine è stata approvata in Conferenza dei Servizi in data 9 aprile 2014.
Al termine delle indagini ambientali, ARPA Lazio ha provveduto ad elaborare e redigere una relazione sugli esiti della caratterizzazione che è stata trasmessa al CeTLI NBC in data 27 luglio 2018.
A seguito del collaudo da parte del CeTLI delle attività svolte da ARPA Lazio, ha potuto prendere avvio la terza ed ultima fase della convenzione che prevedeva lo sviluppo dell’Analisi di Rischio sanitaria (trasmessa in data 20 febbraio 2020).
In data 23 aprile 2020 si è tenuta la Conferenza dei Servizi che ha approvato gli esiti della caratterizzazione.

Come noto, l’implementazione dell’Analisi di Rischio sito specifica richiede la piena definizione del modello concettuale che descrive lo stato di contaminazione, le sorgenti di contaminazione, le vie di migrazione, i potenziali bersagli e i livelli di esposizione.
Al fine di fornire alle Autorità competenti un quadro quanto più possibile completo circa gli scenari futuri della bonifica del sito, ARPA Lazio ha provveduto a redigere l’Analisi di Rischio anche se allo stato alcuni degli elementi sopra richiamati rimangono di incerta definizione.
Sono stati dunque elaborati i due distinti scenari con valori di CSC riferiti sia a colonna A che a colonna B ponendo però alla base condizioni (ad oggi ancora non attuate) che dovranno esser rispettate per poter considerare valide le conclusioni ovvero:

  • Avvenuta rimozione del terreno contaminato, da Tiodiglicole, Trifenilarsina e Ossido di fenilarsina;
  • Tali composti (Tiodiglicole, Trifenilarsina e Ossido di fenilarsina, rilevati in concentrazioni superiori al limite di rilevabilità strumentale), per i quali l’ISS non ha definito un rischio ma ha indicato la totale assenza nel suolo, non sono stati considerati nel calcolo delle CSR presupponendo la loro preventiva e completa rimozione in fase di bonifica.

La Conferenza dei Servizi ha preso atto di questi e altri presupposti di validità dell’Analisi di Rischio ma non non ha sciolto le incertezze ne riguardo alla destinazione d’uso del sito ne riguardo agli interventi di rimozione propedeutica di alcuni contaminanti markers.

La rete nasce nel 2010 da un accordo tra Università, Istituti di ricerca ed Agenzie ambientali, con l'obiettivo di fornire un contributo alla soluzione alle principali criticità di carattere tecnico e normativo alla gestione e bonifica dei siti contaminati, incoraggiando la collaborazione e promuovendo i contatti e gli scambi di informazioni tra enti di ricerca, enti di controllo ed imprese.

In particolare "Reconnet" si prefigge i seguenti scopi:

  • incoraggiare la collaborazione e promuovere i contatti e gli scambi di informazioni tra enti di ricerca, enti di controllo ed imprese;
  • individuare soluzioni alle principali criticità di carattere tecnico e normativo alla gestione e bonifica dei siti contaminati;
  • trasferire e diffondere informazioni tramite banche dati, siti web, altri mezzi di diffusione elettronica;
  • organizzare conferenze e seminari;
  • identificare le aree di maggiore interesse di sviluppo teorico e tecnologico.

Per saperne di più: http://www.reconnet.net/

Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), la Regione Lazio ed ARPA Lazio hanno stipulato in data 31/10/2008 una convenzione per le attività di sub-perimetrazione del sito di bonifica di Interesse Nazionale "Territorio del bacino del Fiume Sacco". La suddetta convenzione si è conclusa il 31/12/2013. Il Progetto ha visto l'Agenzia impegnata nelle seguenti attività:

  • FASE I
    Acquisizione delle informazioni e dei dati presso le strutture dell'Agenzia e le autorità coinvolte a vario titolo (Comune, Provincia, Regione, MATTM).
  • FASE II
    La seconda fase di attività è stata caratterizzata dalla sistematizzazione delle informazioni raccolte nella fase preliminare, anche attraverso il rapporto diretto con i Comuni interessati, e dalle attività di sopralluogo e verifica sui siti ai fini della compilazione delle schede informative predisposte.
  • FASE III
    É stata eseguita un'ulteriore revisione dei siti censiti alla luce delle indicazioni fornite dal MATTM, sono stati definiti i criteri e le priorità per l'individuazione dei siti di preminente interesse pubblico, tra quelli di proprietà pubblica, per i quali l'Agenzia ha provveduto all'elaborazione dei piani di indagine e caratterizzazione.

Le attività di sub-perimetrazione hanno dato luogo quindi a tutta una serie di elaborati tecnici che hanno trattato:

  • La validazione delle aree comprese all'interno del perimetro provvisorio individuato con Decreto del Ministero dell'Ambiente 31 gennaio 2008, da sottoporre ad interventi di messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale.
  • L'individuazione, per i Comuni che non avevano fornito alcuna documentazione, delle aree potenzialmente inquinate ricadenti all'interno del perimetro provvisorio, riguardanti le tipologie specificate nell'allegato tecnico alla convenzione e di seguito riportate:
    • aree inquinate inserite nel Piano regionale di bonifica;
    • aree oggetto di notifiche ai sensi della normativa in materia di bonifiche;
    • aree oggetto di attività potenzialmente inquinanti, individuate nell'allegato A del D.M. 16 maggio 1989;
    • aree interessate da rilasci accidentali o dolosi di sostanze pericolose;
    • aree, anche a destinazione agricola, interessate da spandimento non autorizzato di fanghi;
    • aree oggetto di contaminazione passiva causata da ricaduta atmosferica di inquinanti, ruscellamento di acque contaminate, abbandono o seppellimento di rifiuti.
  • L'individuazione delle ulteriori aree per le quali emerge una situazione di inquinamento tale da rendere necessari accertamenti o interventi di messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione e bonifica.

A seguito di Sentenza TAR Lazio n. 7586 del 2014 sono ritornate di competenza ministeriale le aree del SIN (Sito di Interesse Nazionale) "Bacino del Fiume Sacco" precedentemente declassate. Il MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), nel corso di una riunione tecnica tenutasi in data 08 Settembre 2014 presso la Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche (TRI) in Roma, nonché con nota prot. 0027106/TRI del 16/10/2014 ha comunicato la necessità di procedere ad una nuova "riperimetrazione" del SIN medesimo " nel rispetto dei criteri oggettivi stabiliti dalla normativa vigente, tenendo conto delle informazioni acquisite attraverso le indagini effettuate da ARPA Lazio e delle attività effettuate dall’Ufficio Commissariale ", comprendendo quindi anche le porzioni del territorio precedentemente assegnate alla responsabilità e competenza del commissario governativo.

Pertanto lo stesso Dicastero ha richiesto alla Regione Lazio di riformulare una proposta per detta riperimetrazione.

A seguito di diversi incontri tecnici tenutisi tra la Regione Lazio e ARPA Lazio è scaturita la definizione di una prima bozza di perimetro (Rev. 0) del SIN in oggetto alla cui base sono stati posti, oltre ai requisiti normativi previsti dall’articolato normativo vigente, anche criteri tecnico-scientifici inerenti allo studio del territorio e alle attività antropiche insistenti sul territorio.

La prima bozza di riperimetrazione, consegnata dalla Regione Lazio con nota prot. n. GR/30/701974 del 17/12/2014 al MATTM, è stata discussa in sede di Conferenza dei Servizi (CdS) del 19/01/2015. In tale sede il MATTM ha richiesto alla Regione Lazio una revisione di detta bozza che tenesse conto anche dei dati in possesso dello stesso Dicastero sulle aree di competenza dell’ex-Ufficio Commissariale; inoltre " il MATTM, al fine di supportare le attività di competenza della Regione Lazio " si era impegnato " a richiedere, con nota formale, ai comuni non convocati alla presente Conferenza di Servizi…l’indicazione delle situazioni critiche ai fini dell’inserimento all’interno del perimetro del SIN ".

In sede di Conferenza dei Servizi del 12 febbraio 2015, tenutasi presso il MATTM, veniva segnalata l’insufficienza di informazioni sulle aree industriali di cui all’art. 252 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i., ubicate nel territorio dell’ex-Ufficio Commissariale. Per tali aree ARPA Lazio non disponeva di dati specifici di sub-perimetrazioni per l’intero territorio dell’ex Ufficio Commissariale e di un quadro unitario della caratterizzazione di dette aree, ma solo di dati puntuali riguardanti alcune attività in bonifica gestite dalla Sez. Prov. di Roma dell’ARPA Lazio.

Il MATTM di contro proponeva "… di procedere con urgenza ad una prima perimetrazione del SIN sulla base delle informazioni disponibili in modo da avviare le attività istruttorie " aggiungendo inoltre che " ove necessario tale perimetro "poteva" "essere modificato secondo quanto stabilito dalla normativa vigente per tenere conto delle evidenze relative al ulteriori aree contaminate ".

La Regione Lazio in tale sede, per acquisire informazioni utili alla definizione della bozza di perimetrazione richiesta dal MATTM, si impegnava a convocare apposito tavolo tecnico entro i primi 10 gg di Marzo c.a..

In data 06 Marzo 2015 la stessa Regione convocava il suddetto tavolo tecnico al fine di raccogliere indicazioni su criticità ambientali e proposte da parte dei comuni e delle associazioni interessate (nota prot. Regione Lazio n. 030/SP). In tale sede ARPA Lazio illustrava l’ulteriore "step" di avanzamento a tutti i presenti (Bozza Perimetrazione Rev. 1). Il tavolo consentiva di avviare un’ulteriore fase di confronto e di raccolta delle informazioni circa le criticità ambientali e/o impianti industriali presenti nell’area e rispondenti alle fattispecie regolate dall’art. 252 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i., nonché circa altri siti individuati dai Comuni e passibili di attenzione.

Acquisite quindi le indicazioni di alcuni Comuni e Associazioni circa le criticità ambientali e/o impianti industriali passibili di attenzione ovvero le proposte di riperimetrazione dei propri territori comunali e le indicazioni contenute nei verbali delle CdS si è arrivati alla redazione della "Bozza di riperimetrazione Rev. 2".

A seguito di ulteriori richieste effettuate dal MATTM in sede di riunione tecnica del giorno 09/06/2015 e tenendo conto delle caratteristiche previste dall’Art. 252 del D. Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., si proponeva la revisione 3 della Bozza di Perimetrazione in sede di CdS del 10 Luglio 2015. Nella conferenza stessa veniva chiesto ai Comuni presenti di inoltrare le ulteriori modifiche e migliorie alla bozza presentata, sempre rispondenti ai criteri di legge.

In sede di CdS del 10 Settembre 2015 veniva discussa la Rev. 4 della Bozza di Riperimetrazione e, a seguito di ulteriori valutazioni/modifiche avanzate da alcuni Comuni sul perimetro, si decideva di effettuare un approfondimento sull’effettiva estensione delle aree esondabili da tenere in considerazione per la definizione delle porzioni di territorio da includere all’interno del perimetro SIN. A tal riguardo il MATTM chiedeva all’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri, Garigliano e Volturno informazioni relative all’effettiva estensione delle aree esondabili e tempo di ritorno da utilizzare ai fini dell’inserimento delle aree all’interno del perimetro del SIN.

Visto il parere espresso con nota prot. n. 7253 del 6/10/2015 dalla suddetta Autorità di Bacino e delle risultanze dell’incontro tecnico tenutosi presso il MATTM il 18/11/2015 è stata ulteriormente rivista la bozza ed integrata anche con tutte le modifiche/integrazioni richieste dai Comuni. Tale bozza nella sua revisione 5 è stata ritenuta condivisibile dai soggetti pubblici in sede di conferenza di servizi istruttoria del 15/12/2015; inoltre in tale sede si è concordato di procedere, ai sensi dell’art. 252 comma 3 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i., alla consultazione dei soggetti privati proprietari delle aree considerate interne al perimetro.

Infine, a seguito della fase di consultazione da parte dei soggetti privati, secondo quanto richiesto dal MATTM con note prot.17243 del 20/09/2016, prot. 15904 del 26/08/2016, prot. 18983 del 17/10/2016 e di quanto comunicato dalla Regione Lazio con nota prot. n. 46337 del 15/09/2016, si è proceduto ad un’ulteriore revisione della bozza di perimetro del SIN (REV.5 BIS), che di fatto segna la fine dell’iter amministrativo di riperimetrazione del SIN "Bacino del fiume Sacco".

Infatti in data 7 novembre 2016, la Conferenza di Servizi decisoria ha deliberato di ritenere approvabile il perimetro del SIN Bacino del fiume Sacco, come modificato a seguito delle osservazioni formulate dai soggetti privati e recepite da ARPA Lazio, con note prot. n. 77746 del 18 ottobre 2016 (prot. MATTM n. 19095/STA dei 18 ottobre 2016) e n. 81502 del 2.11.2016 (prot. MATTM 20149/STA del 2 novembre 2016).

Con D.M. n. 321 del 22 novembre 2016 (allegato 3) è stato approvato il perimetro definitivo del SIN, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 293 del 16 dicembre 2016.

Di seguito si riporta la perimetrazione definitiva REV5-BIS e le note tecniche alla stessa.